La profezia del veltro
Nella Divina Commedia Dante dice alla Lupa (una delle fiere che lo insegue, rappresentante la Cupidigia) che verrà un giorno in cui arriverà un veltro che farà "morir con doglio" la Lupa. Il Veltro, velocissimo e agilissimo cane da caccia, è metafora oscura del protagonista destinato secondo Dante a sconfiggere il male. '' 'l veltro verrà, che la farà morir con doglia.Questi non ciberà terra né peltro."
Le parole di Dante sono state interpretate in vari modi, tra cui: Il veltro è l'allegoria di un personaggio eccezionalmente virtuoso ( i figli Pietro e Iacopo), altri vi scorsero l'avvento di un luminoso pontefice (nella fattispecie Bonifacio VIII); altri ancora il trionfo dello Spirito Santo. L'arrivo del Veltro è stato anche letto in senso politico, ed avrebbe indicato l'arrivo del nuovo imperatore Arrigo VII.
Alcuni intesero "feltro" come il panno modesto delle tonache o degli abiti umili (il Veltro quindi sarebbe nato di umili origini o proveniente da ambiente ecclesiale, più specificatamente francescano), altri lo intesero come la fodera delle urne per le votazioni (quindi il Veltro sarebbe stato il frutto di un'elezione democratica o un imperatore),Una parte della critica ha voluto inoltre leggere nel veltro dantesco il simbolo di un riformatore religioso della Chiesa. Secondo questa interpretazione alla profezia del veltro sarebbero rapportabili, più o meno direttamente, tutti quei passi che contengono auspici di una futura riforma ecclesiastica. In breve, gli studiosi sono sempre stati divisi in una doppia interpretazione, quella sacra e quella laica.